Il nostro approccio alla sostenibilità

Informazioni di Trasparenza ex art. 3,4 e 10 del Regolamento UE 2019/2088

Art. 3 Reg. UE 2019/2088 - Trasparenza delle politiche in materia di rischio di sostenibilità

Per rischi di sostenibilità si intendono i rischi finanziari, così come definiti dall’art. 2, n. 22 del Regolamento (UE) 2088/2019 (“Regolamento SFDR”), ossia quegli eventi o quelle condizioni di tipo ambientale, sociale o di governance che, se si verificano, potrebbero provocare un significativo impatto negativo effettivo o potenziale sul valore dell’investimento.

I rischi di sostenibilità si suddividono in tre macro-categorie:

  • rischi di sostenibilità ambientale (riconducibili ad esempio al cambiamento climatico, all’inquinamento atmosferico o idrico, ai danni alla biodiversità, alla deforestazione, eccetera)
  • rischi di sostenibilità sociale (riferibili ad esempio a violazioni dei diritti umani o dei diritti dei lavoratori, discriminazione, restrizioni o abusi dei diritti dei consumatori, eccetera)
  • rischi di sostenibilità legati alla governance (associabili, ad esempio, a violazione o compressione dei diritti degli azionisti di minoranza, pratiche di corruzione, mancato rispetto di un principio di diversità a livello di organi sociali, funzione di audit esterna o interna inadeguata, eccetera).

Ingenii, nella sua qualità di partecipante al mercato finanziario ai sensi dell’art. 2, n. 1 del Regolamento SFDR, ha integrato i processi decisionali relativi agli investimenti attraverso l’adozione di una politica di integrazione e valutazione dei rischi di sostenibilità.

All’interno della propria policy di risk management Ingenii ha predisposto una specifica politica sui rischi di sostenibilità definendo idonee procedure di individuazione, valutazione, gestione e monitoraggio dei rischi di sostenibilità rilevanti e del loro potenziale impatto sul valore degli investimenti.

Ingenii ha altresì integrato i propri documenti di trasparenza precontrattuale al fine di informare gli investitori sui rischi di sostenibilità e sulla loro eventuale rilevanza e il loro impatto per gli investimenti.

 

Art. 4 Reg. UE 2019/2088 - Trasparenza degli effetti negativi per la sostenibilità a livello di soggetto

Art. 4 SFDR - Trasparenza degli effetti negativi per la sostenibilità

 

Informativa sul prodotto finanziario che promuove caratteristiche ambientali o sociali ai sensi dell'art. 10, par. 1, Regolamento (UE) 2019/2088 e della Sezione 1, Capo IV del Regolamento Delegato (UE) 2022/1288

Sintesi

Il fondo Ingenii BOOST FINANCE (di seguito anche “Fondo” o “FIA”) è un FIA italiano riservato ai sensi dell’art. 1, comma 1, lett. m-quater), del D.Lgs. 24 febbraio 1998, n. 58 (di seguito “D.Lgs. N. 58/98” o “TUF”).

Il Fondo costituisce un prodotto finanziario che ai sensi dell'art. 8 del regolamento (UE) 2019/2088 (di seguito, “Regolamento SFDR”) promuove, tra le altre caratteristiche, caratteristiche ambientali o sociali, o una combinazione di tali caratteristiche, a condizione che le imprese in cui gli investimenti sono effettuati rispettino prassi di buona governance.

In particolare, il Fondo promuove le seguenti caratteristiche ambientali e sociali: (a) riduzione emissione di gas serra; (b) efficienza energetica dell'attività produttiva; (c) riduzione utilizzo di acqua corrente; (d) riduzione della produzione di rifiuti generici o pericolosi; (e) promozione della biodiversità; (f) riduzione produzione ed utilizzo di armi controverse, coltivazione e produzione di tabacco, prospezione, estrazione, distribuzione o raffinazione di carbone fossile, lignite, oli combustibili, gas combustibili; (g) riduzione delle attività che deteriorano in maniera significativa l'ambiente e le risorse naturali, (h) favorire l'impatto sociale sulla comunità locale; (i) favorire la qualità del rapporto con i dipendenti ed i clienti; (l) favorire il rispetto dei diritti umani; (m) favorire le opportunità per gruppi economicamente svantaggiati; (n) riduzione dei servizi e prodotti relativi a gioco d'azzardo, scommesse e attività similari e la produzione e distribuzione di materiale pornografico.

Per misurare il rispetto delle caratteristiche ambientali o sociali promosse dal prodotto finanziario il Fondo utilizza uno screening negativo e uno screening positivo.

Ai fini dello screening negativo il Fondo non potrà concedere finanziamenti alle imprese di cui all’art. 12, paragrafo 1, lettere da (a) a (g) del Regolamento Delegato UE 1818/2020.

Il procedimento di investimento, oltre al rispetto dello screening negativo iniziale prevede il superamento di uno screening positivo, effettuato sulla base di criteri forniti da un provider terzo indipendente, CRIF S.p.A., specializzato, inter alia, nel settore della fornitura di rating ESG in ambito di erogazione del credito, basati su fattori dettati dall’European Banking Authority (EBA).

Nessun obiettivo di investimento sostenibile

Questo prodotto finanziario promuove caratteristiche ambientali o sociali, ma non ha come obiettivo un investimento sostenibile.

Caratteristiche ambientali o sociali del prodotto finanziario

Il Fondo promuove le seguenti caratteristiche ambientali e sociali.

Environmental:

  • Riduzione emissione di gas serra;
  • Efficienza energetica dell'attività produttiva;
  • Riduzione utilizzo di acqua corrente;
  • Riduzione della produzione di rifiuti generici o pericolosi;
  • Promozione della biodiversità;
  • Riduzione produzione ed utilizzo di armi controverse, coltivazione e produzione di tabacco, prospezione, estrazione, distribuzione o raffinazione di carbone fossile, lignite, oli combustibili, gas combustibili;
  • Riduzione delle attività che deteriorano in maniera significativa l'ambiente e le risorse naturali.

Social:

  • Favorire l'impatto sociale sulla comunità locale;
  • Favorire la qualità del rapporto con i dipendenti ed i clienti;
  • Rispetto dei diritti umani;
  • Favorire le opportunità per gruppi economicamente svantaggiati;
  • Riduzione dei servizi e prodotti relativi a gioco d'azzardo, scommesse e attività similari e la produzione e distribuzione di materiale pornografico.

Strategia di investimento

Il Fondo investe in crediti, attraverso l’erogazione diretta a imprese di finanziamenti chirografari in euro per esigenze di liquidità o investimento.

I finanziamenti oggetto d’investimento sono assistiti da (i) garanzia pubblica del Fondo di Garanzia per le PMI ex art. 2, comma 100, lett. a) della legge 662/1996 (di seguito, “Fondo di Garanzia” o “FCG”) gestito da Mediocredito Centrale – Banca del Mezzogiorno S.p.A. (di seguito anche “MCC”) o da garanzia SACE (di seguito, i “Finanziamenti con Garanzia Pubblica”) oppure (ii) da garanzia diretta rilasciata da un Confidi maggiore (i.e. iscritto nell’albo di cui all’art. 106 del Testo Unico Bancario) con controgaranzia FCG a favore del Fondo per l’ipotesi di insolvenza del Confidi (di seguito, i “Finanziamenti con Garanzia Confidi”). Il Fondo ha la possibilità di concedere finanziamenti a Small Cap e Mid Cap assistiti da garanzia SACE (oppure da garanzia FCG, qualora consentito dalla normativa di riferimento pro-tempore vigente).

Il processo di investimento del Fondo prevede il vaglio di uno screening negativo e di uno screening positivo nonché il rispetto di specifici limiti di concentrazione del portafoglio ed infine un’attività di monitoraggio costante del portafoglio (cfr. Sezione “Monitoraggio delle caratteristiche ambientali o sociali”).

Screening negativo

Il Fondo non potrà concedere finanziamenti alle imprese di cui all’art. 12, paragrafo 1, lettere da (a) a (g) del Regolamento Delegato UE 1818/2020 ossia alle:

a) società coinvolte in attività riguardanti armi controverse: per armi controverse si intendono le armi controverse di cui ai trattati e alle convenzioni internazionali, ai principi delle Nazioni Unite e, se del caso, alle legislazioni nazionali;

b) società attive nella coltivazione e nella produzione di tabacco;

c) società per le quali gli amministratori di indici di riferimento hanno constatato violazioni dei principi del patto mondiale delle Nazioni Unite o delle linee guida dell’OCSE destinate alle imprese multinazionali;

d) società che ottengono l’1 % o più dei ricavi dalla prospezione, estrazione, distribuzione o raffinazione di carbone fossile e lignite;

e) società che ottengono il 10 % o più dei ricavi dalla prospezione, estrazione, distribuzione o raffinazione di oli combustibili;

f) società che ottengono il 50 % o più dei ricavi dalla prospezione, estrazione, produzione o distribuzione di gas combustibili;

g) società che ottengono il 50 % o più dei ricavi dalla produzione di energia elettrica con un’intensità dei gas a effetto serra superiore a 100 g CO2e/kWh.

Inoltre, il Fondo non può concedere finanziamenti ad imprese operanti in settori merceologici che possono avere un impatto importante sul rischio di sostenibilità sociale meglio descritti nel regolamento del Fondo.

Screening positivo e i vincoli di portafoglio

Il procedimento di investimento, oltre al rispetto dello screening negativo iniziale prevede il superamento di uno screening positivo.

L’impresa target da finanziare riceve uno score ESG attribuito e fornito dal provider terzo CRIF (di seguito, “Score ESG”) su una scala di punteggio da 1 (punteggio migliore) a 5 (punteggio peggiore).

Lo Score ESG è un indicatore sintetico che misura il livello di adeguatezza dell’impresa target rispetto ai c.d. EBA Factor, ossia i fattori di rischio evidenziati dall’EBA rispetto ai macro-ambiti Environmental, Social, Governance. In relazione a ciascun EBA Factor vengono considerate una serie di variabili che hanno un diverso peso per la valutazione finale. Inoltre, per realizzare lo score sintetico del macro-ambito Environmental, Social, Governance vengono calcolati il numero di EBA Factor eccellenti (1), medi (2) e inadeguati (3).

L’ultimo step per la realizzazione dello Score ESG sintetico (nella scala da 1 a 5) è la media ponderata degli score sintetici dei tre macro ambiti sopra richiamati (E/S/G).

La SGR si impegna, anche tramite l’attività delle società di mediazione di creditizia di cui si avvale, a comunicare lo Score ESG e gli score sintetici dei tre macro ambiti E/S/G all’impresa target prima dell’erogazione del finanziamento. Nel caso in cui l’impresa target non sia soddisfatta dello Score ESG e/o degli score sintetici assegnati, può rivolgersi direttamente al provider terzo CRIF, anche fornendo a quest’ultimo ulteriori informazioni e dati in proprio possesso, per una revisione degli stessi: il costo del servizio aggiuntivo di revisione è a carico dell’impresa target.

L’impresa target preso atto dello Score ESG e degli score sintetici dei tre macro ambiti E/S/G alla stessa assegnati si impegna a mantenere tale Score ESG e tali score sintetici dei tre macro ambiti E/S/G a un livello non inferiore a quello rispettivamente assegnato nel corso di tutta la durata del finanziamento e contestualmente si impegna a comunicare alla SGR in un ragionevole lasso di tempo fatti e/o eventi ritenuti rilevanti ai fini ESG. È previsto uno spread di penalizzazione a carico dell’impresa target in caso di downgrade rilevante dello Score ESG nel corso della durata del rapporto.

In linea con quanto previsto dalla Policy ESG la SGR concede il finanziamento soltanto qualora l’impresa target riceva, eventualmente anche a seguito della revisione richiesta dall’impresa target stessa, uno Score ESG da 1 a 4. Di conseguenza è preclusa la possibilità per il Fondo di investire in società con Score ESG pari a 5.

Per le imprese target che ricevono uno Score ESG 4 è prevista l’applicazione di un tasso di interesse pari ad uno spread minimo del 4,50% oltre il Tasso Euribor 3 (tre) mesi, nonché un ulteriore spread di penalizzazione dello 0,2% rispetto al tasso di interesse che sarebbe stato applicato senza tenere conto dello Score ESG. Nel corso del rapporto l’impresa target che ha ricevuto Score ESG 4 può sempre sottoporsi alla verifica dell’aggiornamento dello Score ESG al fine di portare il citato score in un range compreso tra 1 e 3: in tale eventualità è prevista la riduzione del tasso di interesse applicato dello 0,2%.

In aggiunta al criterio sopra rappresentato, sono previsti dei vincoli a livello di portafoglio di investimento ed in particolare:

(i) almeno l’80% degli importi complessivamente investiti dal Fondo a titolo di finanziamenti sarà erogato a imprese con uno Score ESG compreso tra 1 e 3;

(ii) almeno il 70% degli importi complessivamente investiti dal Fondo a titolo di finanziamenti sarà erogato a imprese il cui score sintetico del macro-ambito Governance è compreso tra 1 e 3;

(iii) una percentuale superiore al 50% degli importi complessivamente investiti dal Fondo a titolo di finanziamenti sarà erogato a imprese il cui score sintetico del macro-ambito Environment è compreso tra 1 e 3.

(iv) una percentuale superiore al 50% degli importi complessivamente investiti dal Fondo a titolo di finanziamenti sarà erogato a imprese il cui score sintetico del macro-ambito Social è compreso tra 1 e 3.

I già menzionati vincoli a livello di portafoglio di investimento saranno costantemente (cadenza mensile) monitorati e verificati dalla SGR durante il Periodo di Investimento al fine di evitare scostamenti rilevanti rispetto ai limiti indicati. In ogni caso, i vincoli a livello di portafoglio di investimento dovranno essere rispettati a partire dal termine del Periodo di Investimento e saranno calcolati tenuto conto dei dati e punteggi aggiornati attribuiti da CRIF nonché degli importi complessivamente erogati dal Fondo a titolo di finanziamenti alle imprese, rispettivamente, di cui ai punti (i), (ii), (iii) e (iv) che precedono sul totale degli importi complessivamente erogati dal Fondo a titolo di finanziamenti.

Quota degli investimenti

La linea di gestione del Fondo si impegna a effettuare almeno l’80% di investimenti allineati con caratteristiche ambientali e/o sociali nel rispetto degli elementi vincolanti delineati nella strategia e nella politica di investimento del Fondo.

Inoltre, la linea di gestione effettua in parte investimenti sostenibili nella misura dello: 0%

La quota residuale degli investimenti, compresi nella categoria “#2 Altri”, è pari al 20%. All’interno di tale percentuale sono ricompresi finanziamenti che potrebbero non perseguire caratteristiche ambientali e/o sociali e che hanno finalità di efficiente gestione e/o investimento.

#1 Allineati con caratteristiche A/S comprende gli investimenti del prodotto finanziario utilizzati per     rispettare le caratteristiche ambientali o sociali promosse dal prodotto finanziario.

#2 Altri comprende gli investimenti rimanenti del prodotto finanziario che potrebbero non essere allineati alle caratteristiche ambientali o sociali, né sono considerati investimenti sostenibili.

Monitoraggio delle caratteristiche ambientali o sociali

Oltre alla fase di verifica iniziale dello screening negativo e positivo e del rispetto dei limiti/vincoli di portafoglio di investimento, a seguito dell’erogazione del finanziamento all’impresa target, la SGR monitora gli investimenti e il rispetto delle caratteristiche ambientali o sociali tramite il rispetto dei parametri degli screening (positivo e negativo) e dei vincoli, in linea generale:

a) verificando e aggiornando almeno annualmente (per il primo anno di investimento la verifica è effettuata semestralmente) i dati e i punteggi dello Score ESG assegnati alle imprese target;

b) verificando il rispetto dei limiti/vincoli di portafoglio sopra descritti.

È prevista, inoltre, una variazione delle condizioni economiche del singolo rapporto di finanziamento al variare del profilo di sostenibilità dell’impresa target al fine di riflettere il rischio ESG in effetti economici connessi al rischio di credito.

In particolare, l’impresa target che al momento dell’erogazione del finanziamento aveva ricevuto (oppure aveva raggiunto nella durata del rapporto di finanziamento) uno Score ESG in una forbice compresa tra 1 a 3 e a seguito dell’aggiornamento dei dati e punteggi di cui al punto a) che precede, riceva, per qualsiasi motivo, uno Score ESG superiore a 3 (i.e. pari a 4 oppure 5) sarà sottoposta ad un periodo transitorio di osservazione di 6 (sei) mesi al termine del quale sarà sottoposta ad una nuova valutazione dello Score ESG. Nel caso in cui, al termine del predetto periodo transitorio di osservazione, lo Score ESG dell’impresa interessata non sia rientrato in un punteggio uguale od inferiore a 3, al soggetto finanziato sarà applicato, sino a che lo Score ESG della società interessata sia tornato a essere compreso tra 1 e 3:

- uno spread di penalizzazione dello 0,2% rispetto al tasso di interesse applicato fino a quel momento in caso di Score ESG 4;

- uno spread di penalizzazione dello 0,3% rispetto al tasso di interesse applicato fino a quel momento in caso di Score ESG 5.

Inoltre, in caso di downgrade rilevante dello Score ESG (i.e. nel caso in cui una impresa finanziata che abbia al momento dell’erogazione del finanziamento o abbia successivamente raggiunto uno Score ESG compreso tra 1 e 3 venga poi ad avere nel corso della durata del finanziamento uno Score ESG pari a 4 o 5) dell’impresa target rilevato a seguito dei controlli effettuati, la SGR effettuerà un’attività di engagement sul soggetto finanziato.

In particolare, la SGR confronterà il vecchio Score ESG, e i singoli macro ambiti E/S/G, con il nuovo Score ESG, e i singoli macro ambiti E/S/G, nonché si attiverà al fine aprire un dialogo con l’impresa target per comprendere i motivi del downgrade.

A seguito dell’assesment effettuato dalla SGR nei termini sopra indicati, la stessa, laddove possibile, potrà fornire supporto specifico all’impresa target al fine di prendere le decisioni necessarie per cercare di ristabilire lo Score ESG entro il punteggio da 1 a 3.

In ogni caso, il Fondo non effettuerà investimenti ulteriori nella impresa interessata dal downgrade dello Score ESG sino a che lo Score ESG sia tornato a essere compreso tra 1 e 3.

A seguito del monitoraggio, nel caso in cui i dati ottenuti dovessero rilevare un mancato rispetto dei limiti/vincoli a livello di portafoglio la Direzione Investimenti, in condivisione con l’Amministratore Delegato, valuta le eventuali fattispecie che si dovessero verificare e l’adozione di eventuali misure correttive per ricondurre le società interessate e/o il portafoglio entro i vincoli prestabiliti, quali ad esempio la cessione dei crediti derivanti da finanziamenti concessi a imprese target che presentino uno Score ESG superiore a 3.

Metodologie relative alle caratteristiche ambientali o sociali

Lo screening negativo è molto importate al fine di delimitare le caratteristiche ambientali e sociali posto che non è permesso l’investimento nelle seguenti società a) società coinvolte in attività riguardanti armi controverse: per armi controverse si intendono le armi controverse di cui ai trattati e alle convenzioni internazionali, ai principi delle Nazioni Unite e, se del caso, alle legislazioni nazionali; b) società attive nella coltivazione e nella produzione di tabacco; c) società per le quali gli amministratori di indici di riferimento hanno constatato violazioni dei principi del patto mondiale delle Nazioni Unite o delle linee guida dell’OCSE destinate alle imprese multinazionali; d) società che ottengono l’1 % o più dei ricavi dalla prospezione, estrazione, distribuzione o raffinazione di carbone fossile e lignite;

e) società che ottengono il 10 % o più dei ricavi dalla prospezione, estrazione, distribuzione o raffinazione di oli combustibili; f) società che ottengono il 50 % o più dei ricavi dalla prospezione, estrazione, produzione o distribuzione di gas combustibili; g) società che ottengono il 50 % o più dei ricavi dalla produzione di energia elettrica con un’intensità dei gas a effetto serra superiore a 100 g CO2e/kWh.

Inoltre, il Fondo non potrà concedere, in ogni caso, finanziamenti alle imprese caratterizzate da codici ATECO riconducibili alle seguenti attività economiche (ovvero, ove non è di seguito menzionato uno specifico codice ATECO, che svolgono le attività ivi indicate):

-         compro oro (ATECO 467200, 467210, 467220, 467410);

-         cambio valute (ATECO 649950);

-         commercio rottami (ATECO 383000, 383200, 383210, 383220, 467700, 467710, 467720);

-         estrazione carbone (ATECP 05----);

-         partiti politici (SAE diverso da 430, 432, 475, 476, 477, 480, 481, 482, 490, 491, 492); (ATECO 94--);

-         associazioni sportive (ATECO 93----);

-         produzione e/o commercializzazione di attrezzature, equipaggiamenti e beni di cui è vietata l'esportazione ai sensi della vigente normativa dell'Unione Europea (Reg. UE 2019/125/UE e ss.mm.ii.) e nazionale (L.185/1990);

-         produzione e/o commercializzazione di armi da guerra e/o di armi comuni da sparo e/o equipaggiamenti di difesa o sicurezza (ATECO: Fabbricazione di Armi e munizioni C.25.4, Riparazione e manutenzione di armi, sistemi d'arma e munizioni C.33.11.03, Commercio al dettaglio di armi e munizioni, articoli militari G.47.78.5) destinati a Paesi soggetti a embargo totale o parziale del commercio di armi, come definiti dall’Organizzazione delle Nazioni Unite, dall’Unione Europea o da parte dell’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa o i cui governi siano responsabili di violazioni delle convenzioni internazionali in materia di diritti umani, accertate dai competenti organi delle Nazioni Unite, dall’UE o del Consiglio d’Europa:

          o        con i quali l’Italia non ha sottoscritto accordi bilaterali o multilaterali di cooperazione in materia    di difesa, nonché i Paesi non appartenenti all’Unione Europea, alla NATO o all’OCSE;

          o        in stato di conflitto armato, in contrasto con i principi dell’art. 51 della Carta delle Nazioni Unite, fatto salvo il rispetto degli obblighi internazionali dell’Italia o le diverse deliberazioni del Consiglio dei Ministri;

          o        la cui politica è in contrasto con i principi dell’art. 11 della Costituzione;

-         filiera di produzione e/o commercializzazione del tabacco (ATECO: Coltivazione di tabacco 01.15, Industria del tabacco 12, Commercio all'ingrosso di tabacco grezzo 46.21.21, Commercio all'ingrosso di prodotti del tabacco 46.35, Commercio al dettaglio di prodotti del tabacco in esercizi specializzati 47.26);

-         gioco d’azzardo, scommesse e attività similari - sale slot, scommesse, offerta di giochi, scommesse o concorsi attraverso la rete internet o attraverso altre reti telematiche (ATECO: Attività riguardanti le lotterie le scommesse e le case da gioco R.92, R. 93.29.30);

-         produzione e distribuzione di materiale pornografico (ATECO: Commercio al dettaglio di articoli per adulti (sexy shop) 47.78.94);

-         attività che deteriorano in maniera significativa l'ambiente e le risorse naturali, tra cui:

          o        settore delle centrali elettriche alimentate a carbone e/o olio combustibile (ATECO 05----);

          o        estrazione dei combustibili fossili (gas e petrolio) da fonti non convenzionali (e.g. shale gas e tight oil, tramite fracking) e del carbone termico (ATECO 06----);

          o        produzione e/o commercializzazione   di   fibre   di   amianto   e/o   di   prodotti   contenenti PCB (policlorobifenili) (ATECO 39----);

          o        fabbricazione di fitofarmaci e di altri prodotti chimici per l'agricoltura, limitatamente alle attività che rientrano nell’Allegato I, sezione 20.2, del regolamento (CE) n. 1893/2006 (ATECO 20.2 - Fabbricazione di agrofarmaci e di altri prodotti chimici per l'agricoltura);

          o        produzione, commercializzazione e/o utilizzo di reti per la pesca cd. “a strascico” (reti passive di sbarramento) (ATECO A.03.1 Pesca; A.03.11 Pesca marina);

          o        produzione di olio di palma, senza la certificazione Roundtable on Sustainable Palm Oil (RSPO) o il rispetto delle prassi di settore promosse dal RSPO (ATECO 10.41.20, Produzione di olio raffinato o grezzo da semi oleosi o frutti oleosi prevalentemente non di produzione propria);

          o        attività caratterizzate da un impatto negativo su siti patrimonio dell'umanità dell'UNESCO, su zone umide incluse nella Convenzione Ramsar e/o su aree protette di categoria da I a VI dell’IUCN;

-         servizi finanziari come, ad esempio, le attività delle Banche Centrali o di altre intermediazioni monetarie (SAE: diverso da 430, 432, 475, 476, 477, 480, 481, 482, 490, 491, 492);

-         campo delle assicurazioni e dei fondi pensione oltre alle attività ausiliari connesse (SAE: diverso da 430, 432, 475, 476, 477, 480, 481, 482, 490, 491, 492), (ATECO 65----,66----);

-         produzione di beni indifferenziati per uso proprio da parte di famiglie e convivenze, ossia le attività delle famiglie che sono impegnate in produzione di beni vari destinati al consumo proprio (ad esempio, caccia e raccolto, allevamento e similari) (SAE: diverso da 430, 432, 475, 476, 477, 480, 481, 482, 490, 491, 492) (ATECO 97----);

-         attività immobiliari di compravendita di immobili o di affitto di questi ultimi (ATECO: Attività di servizi finanziari (escluse le assicurazioni e i fondi pensione) K.64, Attività immobiliari L.68);

-         costruzioni (ATECO 41 Costruzioni, 42 Ingegneria civile);

-         trading di energia (ATECO 3500--, 351100, 351200, 351300, 351400, 352100, 3522--, 3523, 353000).

Verrà posta la massima attenzione da parte della SGR con riferimento alle imprese caratterizzate da codici ATECO differenti da quelli sopracitati (ovvero, ove non è sopra menzionato uno specifico codice ATECO, che svolgono attività diverse da quelle ivi indicate) ma che risultano coinvolte nelle attività sopra elencate.

Oltre alla fase di screening negativo sopra descritta vi è anche la fase di screening positivo basata sui c.d. EBA Factor.

L’EBA ha individuato una serie di fattori ESG, suddivisi per macro ambito, Environmental, Social, Governance, di seguito descritti.

La società ha garantito che non possono esservi investimenti in imprese target con Score ESG 5 ed ancora sono previsti dei vincoli a livello di portafoglio di investimento ed in particolare:

(i) almeno l’80% degli importi complessivamente investiti dal Fondo a titolo di finanziamenti sarà erogato a imprese con uno Score ESG compreso tra 1 e 3;

(ii) almeno il 70% degli importi complessivamente investiti dal Fondo a titolo di finanziamenti sarà erogato a imprese il cui score sintetico del macro-ambito Governance è compreso tra 1 e 3;

(iii) una percentuale superiore al 50% degli importi complessivamente investiti dal Fondo a titolo di finanziamenti sarà erogato a imprese il cui score sintetico del macro-ambito Environment è compreso tra 1 e 3.

(iv) una percentuale superiore al 50% degli importi complessivamente investiti dal Fondo a titolo di finanziamenti sarà erogato a imprese il cui score sintetico del macro-ambito Social è compreso tra 1 e 3.

Per realizzare lo score sintetico del singolo macro ambito (E, S o G), vengono calcolati il numero Eba Factor eccellenti (1), fattori medi (2) e fattori inadeguati (3).

Dopo aver ottenuto queste numeriche vengono applicate delle regole esperte, al fine di ottenere uno Score ESG complessivo.

Ebbene uno Score ESG complessivo così come uno score sintetico del singolo macro ambito (E, S o G), compreso in un range tra 1 e 3 è indice del rispetto entro valori medi dei c.d. EBA Factor.

Fonti e trattamento dei dati

Al fine di delineare le caratteristiche ambientali e sociali che il Fondo intende perseguire la SGR si avvale della documentazione trasmessa dalle imprese target e reperita da fonti pubbliche, soprattutto in relazione all’attività di screening negativo.

Inoltre, come sopra precisato, la SGR si avvale delle competenze e della professionalità del provider terzo e indipendente CRIF S.p.A.

Al fine di realizzare di valutare le imprese target ai fini ESG (c.d. screening positivo), CRIF S.p.A. recupera le informazioni relative a ciascuna impresa da diverse fonti dati (ad esempio ISTAT, INAIL, Eurostat, sito web aziendale, altri siti web, Red Risk S.p.A., MEF, GSE S.p.A., ISPRA, Registro Nazionale degli Aiuti di Stato, etc.).

Nel caso in cui l’impresa target, sia all’inizio del rapporto sia successivamente, richieda espressamente una revisione del profilo ESG, CRIF S.p.A. si avvarrà delle ulteriori informazioni, documenti e dati forniti dalla stessa impresa target.

Limitazioni delle metodologie e dei dati

La qualità dei dati descritti nella sezione “Fonti e trattamento dei dati” e l’attività e le metodologie poste in essere e utilizzate dal provider terzo CRIF S.p.A. garantiscono con ragionevole soddisfazione il soddisfacimento delle caratteristiche ambientali o sociali promosse. Potranno esservi disallineamenti sui dati societari delle singole imprese target dovuti a mancati aggiornamenti di dati pubblici, che in ogni caso di prevede essere solo temporanei.

Dovuta diligenza

Per la selezione degli investimenti il Fondo si avvale, come già anticipato, dei dati forniti da CRIF S.p.A. nonché delle informazioni ricevute mediante valutazioni interne svolte dalla SGR, che gestisce il FIA.

La strategia di investimento è, pertanto, caratterizzata dall’applicazione di elementi vincolanti riconducibili a specifici screening negativi e positivi da cui scaturiscono precisi limiti di investimento che sono integrati nel processo di investimento sia nella fase prodromica all’investimento stesso che successivamente mediante il monitoraggio nel continuo.

Indice di riferimento

Non è designato un indice di riferimento per soddisfare le caratteristiche ambientali e sociali promosse dal Fondo.