Tra 2022 e 2023 è avvenuto un calo dell'inflazione, ma la crescita è ferma in quanto i tassi alti influenzano negativamente gli investimenti delle aziende.
Secondo l'Ufficio studi della Cgia di Mestre, tra agosto 2022 e agosto 2023, gli impieghi bancari alle imprese italiane sono calati del 7,7%, pari a una diminuzione di 55,8 miliardi di euro, indicando una situazione di credit crunch. La contrazione è stata più accentuata nelle imprese minori (con meno di 20 dipendenti), registrando un calo dell'8,7%, mentre le aziende più grandi hanno subito una riduzione del 7,5%. La Cgia attribuisce questa restrizione creditizia a tre fattori principali: l'aumento dei tassi di interesse dalla BCE, il rallentamento del Pil nazionale che ha ridotto la domanda di prestiti, e la minore liquidità delle banche, dovuta in parte alla restituzione dei fondi Tltro alla BCE e alla diminuzione della raccolta. La Cgia sottolinea la necessità di un intervento governativo per rifinanziare il Fondo di Garanzia per le PMI, potenziato durante la pandemia, che ha garantito oltre 256,8 miliardi di euro di prestiti tra marzo 2020 e giugno 2022, per evitare rischi di insolvenza e sostenere le piccole imprese.
Il Centro studi di Confindustria riporta che la crescita economica italiana è ferma. Il Pil è rimasto invariato nel terzo trimestre e all'inizio del quarto, con un calo nell'industria e nei servizi. L'inflazione è scesa sotto il 2%, ma i tassi alti ostacolano il credito, influenzando negativamente consumi e investimenti. L'export migliora leggermente, nonostante il calo del commercio mondiale. I tassi di interesse sono ai massimi, con il costo del credito per le imprese salito al 5,35% e i prestiti in calo del 6,7% annuo. Bankitalia prevede un rallentamento degli investimenti nel terzo trimestre. L'incertezza cresce a causa dei conflitti globali e dei prezzi elevati dell'energia. Nonostante l'inflazione in calo, i prezzi dei beni core e alimentari rimangono alti. La Fed e la BCE mantengono i tassi elevati, con possibili ulteriori rialzi. La produzione industriale è leggermente positiva nel terzo trimestre, ma la fiducia delle imprese continua a cadere. L'export è in lieve aumento, ma le prospettive per il commercio mondiale rimangono deboli. Negli USA, il Pil è cresciuto oltre le aspettative nel terzo trimestre 2023, supportato dai consumi e dal piano Inflaction Reduction Act. Sebbene gli USA prevedano una crescita nel 2024, il rischio di ulteriori aumenti dei tassi da parte della Fed potrebbe influenzare negativamente l'economia italiana ed europea.
Fonte: ANSA e Il Sole 24 Ore
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