Da gennaio 2024 entra in vigore la nuova riforma del Fondo di Garanzia per le PMI in Italia basata su tre livelli di copertura.
La riforma del Fondo di Garanzia per le PMI in Italia, guidata dal sottosegretario Massimo Bitonci del Ministero delle Imprese e del made in Italy (Mimit), è stata completata. Questa riforma, che sarà in vigore per il 2024, segue un'intensa fase di negoziazioni e cerca un equilibrio tra le esigenze di copertura e sostenibilità enfatizzate dal Ministero dell'Economia. La normativa stabilisce tre livelli di copertura per le PMI: 80% per gli investimenti, 60% per la liquidità, e 50% per il capitale di rischio, con un importo massimo garantito di 5 milioni di euro per beneficiario. Questa griglia di coperture si applica senza distinzione per classe di rischio di credito, ad eccezione delle imprese nella quinta fascia, considerate le più rischiose. La riforma prevede anche l'esclusione della commissione di accesso al Fondo per le micro imprese, mentre le piccole imprese pagheranno lo 0,5%, le medie l'1% e le small mid cap (imprese con fino a 499 dipendenti) l’1,25% del garantito. È previsto un aumento del livello massimo delle operazioni di importo ridotto a 50mila euro e 80mila per i Confidi autorizzati. Questo cambiamento rappresenta una deviazione dal precedente modello più generoso permesso dal Temporary framework sugli aiuti di Stato, indicando un movimento verso un Fondo più sostenibile. La riforma transitoria riflette anche l'incertezza sul futuro delle norme UE sugli aiuti di Stato e la necessità di prepararsi per un ritorno al regime ordinario.
La riforma del Fondo di Garanzia PMI in Italia, che entrerà in vigore il 1° gennaio 2024 come previsto dalla Legge 191/23, introduce significative modifiche alle modalità di garanzia per le piccole e medie imprese (PMI). L'importo massimo garantito per singola impresa rimane fissato a 5 milioni di euro. Tuttavia, la riforma esclude le imprese classificate nella fascia 5, le più rischiose, determinando la fascia di valutazione dell'impresa beneficiaria tramite il modello di valutazione del Fondo. Le percentuali di copertura variano a seconda dello scopo del finanziamento:
La riforma estende anche l'accesso alla garanzia a nuovi soggetti, inclusi enti del terzo settore e small mid cap (imprese con 250-499 dipendenti), queste ultime possono ottenere la garanzia sia su portafogli di finanziamenti sia su singole operazioni finanziarie, escludendo quelle per investimenti nel capitale di rischio.
Fonte: Il Sole 24 Ore e Rivista Tir
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